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RAPACE IMPALLINATO. CACCIATORI: COSÌ NON CI SIAMO

Le problematiche che contribuiscono a formare la nota questione ambientale del Comune di Rutigliano aumentano quotidianamente. L’ultimo evento a conferma di questa situazione risale al giorno della vigilia di Natale.

Proprio quando il centro abitato era animato dai ferventi preparativi del gran cenone, una delegazione del Comitato Salviamo Lama San Giorgio con alcuni rappresentanti dell’Amministrazione Comunale si era diretta, per effettuare alcuni rilievi, in un tratto di lama San Giorgio del territorio di Rutigliano, precisamente in C. da Cicco Severini; lì l’attenzione di alcuni di loro è stata attratta da un volatile di notevoli dimensioni che appariva in evidente stato di difficoltà. Quel tratto di lama è interessato dal passaggio di un ruscello d’acqua che oggi è una delle risorse idriche più importanti per la fauna selvatica che abita il nostro territorio e dunque non è raro avere la possibilità di ammirare lì animali autoctoni nell’atto di rifocillarsi. Ma questa volta il volatile necessitava immediata assistenza; per questo a soccorrerlo per prima è stata una pattuglia del Nucleo Venatorio delle Guardie Ecozoofile A.N.P.A.N.A. (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) del Distaccamento di Rutigliano, subito allertata dai presenti. Le Guardie lo hanno trasportato d’urgenza al Centro Recupero Fauna Selvatica Regionale di Bitetto. Lì il veterinario di turno ha constatato che si trattava di un rapace, nello specifico di uno sparviero. Ma molto più interessante risulta essere la diagnosi: la ferita all’ala destra è stata procurata dalla rosata di un fucile da caccia.

Splendidi rapaci come lo sparviero sono protetti dalle leggi nazionali e regionali che regolano l’esercizio vanatorio, ciò significa che ci sono due possibilità: che il rapace sia stato colpito per sbaglio da un cacciatore poco attento, oppure che volutamente un bracconiere abbia cercato di freddarlo ma poi non sia riuscito a trovarlo nel fitto canneto. Se così è stato allora l’accaduto si andrebbe a sommare ad altri eventi spiacevoli che riguardano il settore, come i sequestri operati a Rutigliano di richiami acustici illegali per uccelli usati dai bracconieri (tre nell’ultimo biennio) che insieme, rendono quella del bracconaggio una piaga sociale sempre più prodonda. In ogni caso grazie alla prontezza dimostrata dai cittadini lì presenti che subito hanno contattato le GEZ dell’A.N.P.A.N.A. e grazie alla tempestività dell’intervento lo sparviero è scampato da morte certa. Ci auguriamo che possa tornare a sorvolare il nostro territorio al più presto.

Inoltre è bene ricordare che la presenza di rapaci come lo sparviero è indicativiva di un buono stato di conservazione del loro habitat e probabilmente anche dei buoni risultati delle liberazioni di fauna selvatica effettuate a Rutigliano, l’ultima organizzata dall’A.N.P.A.N.A. a Vallone Guidotti nel luglio scorso, in cui sono stati liberati in natura dopo essere stati riabilitari al volo diversi esemplari di rapaci tra cui anche alcuni sparvieri.

Come ha affermato il Vice Commissario Carmine Gassi (Vice Comandante Provinciale delle Guardie Ecozoofile A.N.P.A.N.A.) “L’azione distruttiva dei bracconieri va arrestata al più presto. Il nostro Nucleo di Guardie risponderà a questa emergenza con una vigilanza sulle norme che riguardano la caccia sempre più puntuale e costante”.