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BRACCONAGGIO A RUTIGLIANO

Un’operazione congiunta delle Guardie Ecozoofile del Distaccamento A.N.P.A.N.A. (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente) di Rutigliano e degli agenti della Stazione Corpo Forestale dello Stato di Acquaviva delle Fonti ha portato al sequestro di un richiamo illegale per uccelli in agro di Rutigliano (Bari). Si tratta di un particolare congegno meccanico munito di autonomia propria che riproduce per ore il verso di un uccello in modo da attirarne in quel luogo diversi esemplari e poi freddarli con estrema facilità a colpi di fucile. Una pratica lontana dunque da ogni principio morale della vera caccia, uno a uno, tra uomo e singolo animale. Al momento del ritrovamento, in C.da Bigetti-Purgatorio (Rutigliano), il ripetitore era perfettamente funzionante e sistemato in un campo incolto: lì le Guardie, dalla tipologia di suoni riprodotti, hanno potuto constatare che si trattava di un richiamo per quaglie. L’uso di questo strumento per l’esercizio venatorio è severamente vietato dalla Legge 11.02.1992 n. 157 e, in quanto pratica di maltrattamento animali, anche dalla Legge 20.07.2004 n. 189. Questa è una delle modalità di caccia illegali legate al bracconaggio, fenomeno di cui si attesta la presenza sul territorio di Rutigliano sin dallo scorso anno quando nel mese di agosto il CFS e le Guardie dell’A.N.P.A.N.A. sequestrarono un’altra apparecchiatura simile nei pressi della zona archeologica di Azezio. L’evento dimostra quanto, contrastare il bracconaggio, sia ancora tra gli imperativi di tutte le forze dell’ordine che si occupano di reati ambientali.